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Patrimonio dell'Umanità
L’antico Osservatorio Astronomico
L’Antico Osservatorio Astronomico di Pechino è uno degli osservatori astronomici più antichi del mondo ed era l’osservatorio astronomico imperiale delle dinastie Ming e Qing. L’antico osservatorio astronomico ha un ruolo storico particolare nello scambio delle conoscenze astronomiche fra la Cina e l’Europa durante i periodi delle dinastie Ming e Qing. Gli strumenti astronomici così antichi, completi e precisi, esposti nell’antico osservatorio astronomico di Pechino, sono unici nel mondo.
Il primo osservatorio di Pechino, quello di Kublai Khan, fu una torre astronomica di legno, progettata per essere d’ausilio alle previsioni astrologiche; i Mongoli furono attenti scrutatori del cielo. La costruzione dell’osservatorio attuale iniziò nel 1437 per scopi astronomici, astrologici e di navigazione marittima. A un certo punto i lavori furono diretti dai musulmani e in seguito dai gesuiti. Anticamente i cinesi credevano che la Terra fosse il centro dell’universo, attorno a cui orbitavano le sfere celesti, ma nel XVII secolo arrivarono i gesuiti con astrolabi, matematica celeste e altri meccanismi e misero le cose in chiaro.
Gli astronomi cinesi erano solitamente (ma non sempre) nel giusto, come sottolinea Juliet Bredon nel suo libro Pechino(1922). Sotto la tutela di Padre Verbiest, il sacerdote gesuita che arrivò in Cina nel 1659 e venne nominato capo del Comitato dei Lavori, i cinesi impararono a predire con accuratezza le eclissi; il giorno dell’evento i membri del consiglio comparivano, suonando i tamburi per scacciare il drago che stava per ingoiare la luna o il sole (la parola cinese per eclissi è ancora shi, mangiare).
L’osservatorio ospita un museo dedicato all’astronomia cinese. Sul tetto sono in mostra i componenti progettati nel 1674 dai gesuiti per ordine dell’imperatore Kangxi. Questi includono: un’armilla eclittica, un teodolite, un sestante e un quadrante a forma di drago. Il grande azimuth, invece, fu un regalo di Luigi XIV per l’imperatore. Gli strumenti recano decorazioni fantastiche in stile cinese. I gesuiti incoraggiarono la costruzione di questi strumenti per sostituire le vecchie versioni mongole, in uso da secoli. Benché durante la Rivolta dei Boxer i tedeschi li avessero sottratti, i componenti dell’osservatorio si sono conservati quasi interamente: infatti, dopo la prima guerra mondiale, vennero restituiti.
Il primo maggio 1956, l’antico osservatorio astronomico di Pechino è stato aperto al pubblico. L’antico osservatorio dopo l’ultimo lavoro di restauro, intrapreso nel 1979 dal Governo Centrale, ha una altezza di 14m, una lunghezza di 24m da est ad ovest e una larghezza di 20m da nord a sud.
Attualmente sull’antico osservatorio sono esposti otto strumenti astronomici in bronzo di grande dimensione:
﹡l’Armilla Equatoriale;
﹡l’Armilla Eclittica;
﹡il Globo Celeste;
﹡il Sestante;
﹡l’Altazimut;
﹡il Quadrante;
﹡l’Azimut Teodolite;
﹡la Nuova Armilla
Si vedono poi 3 coppie degli strumenti astronomici nel cortile dell’Antico Osservatorio:
﹡la Sfera Armillare;
﹡l’Armilla Semplificata;
﹡il Gnomone della dinastia Ming.
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