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Racconti per Cina Viaggio
Infinita Cina-2
La seconda tappa è stata la Piazza Tienanmen… che dire: è immensa! Si accede da un sottopassaggio, in cui abbiamo visto la polizia che faceva perquisizioni, noi siamo stati fatti passare tranquillamente. Non so se il livello di allerta era alto perché in quei giorni veniva eletto il Presidente della Repubblica Popolare Cinese, ma comunque la guida ci ha spiegato che il governo, dopo il 1989, vuole evitare manifestazioni in piazza e quindi la piazza è piena di poliziotti, anche in borghese ed è chiusa la sera. Niente comunque riesce a sminuire l’emozione di essere in una piazza che racchiude tanta storia recente. Qui, un gruppo di turisti cinesi del Guangdong, divertiti e incuriositi, ci ha chiesto di fotografarci “perché non avevano mai visto degli occidentali!”. Immancabile foto davanti alla Porta della Pace Celeste e si va in hotel.
Gli hotel dove siamo stati erano tutti puliti e moderni, è consigliato non bere acqua corrente e nelle stanze si trovano sempre due bottigliette di acqua, oltre al bollitore elettrico e tanti tipi di tè in bustina. A differenza di quanto ci aspettavamo, le strade in Cina sono pulitissime, niente cartacce, cicche e nemmeno foglie.
Al ristorante l’approccio con il cibo ci ha aperto un mondo. In realtà, la cucina “cinese” non esiste, ogni regione ha le sue specialità e, considerata l’enorme varietà di piatti, è impossibile non trovare qualcosa di proprio gusto. Da non perdere i ravioli, dai mille ripieni variegati, i mantou e i baozi (panini cotti al vapore semplici o ripieni di carne), l’anatra laccata alla pechinese e tutte le varie declinazioni del maiale e del pesce. Il tutto sempre accompagnato da tè non zuccherato e riso. Tradizionalmente non vengono serviti dolci e a fine pasto usano portare frutta tra cui i pomodorini. La guida ci ha spiegato che in realtà anche la frutta a fine pasto non è un’abitudine cinese, ma una cortesia che viene fatta ai turisti occidentali.
Altra tappa indimenticabile è la visita al Palazzo Imperiale d’Estate. L’imperatrice Cixi lo ha fatto costruire con tutti i crismi del feng shui: c’è l’acqua in movimento (un enorme lago), il padiglione, le pietre e le piante. Nell’immenso parco, una passerella di legno dipinta con scene di favole, che l’imperatrice amava farsi raccontare nelle sue passeggiate, finestre tutte diverse per avere una visuale del lago sempre nuova e un’enorme nave di marmo.
I pechinesi si sono deliziosamente presi questo spazio, qui è possibile incontrare i maestri di calligrafia che scrivono gli ideogrammi sul pavimento, bambini che giocano, nostalgici che cantano in coro la rivoluzione culturale e qui scopriamo un’abitudine dei cinesi non giovanissimi: portare una radio accesa in tasca! Girando per le città, ti accorgi di quanto sia importante lo stare insieme per i cinesi: le strade sono sempre popolate di gente, c’è chi gioca a carte, a Mahjong, chi fa ginnastica (esistono le palestre pubbliche, parchi all’aperto con gli attrezzi per la ginnastica), chi pratica il taijiquan, chi balla. In generale abbiamo trovato i cinesi cordiali e chiassosi. Affacciandosi nelle botteghe o lungo le strade, si vedono i commercianti con le loro famiglie che cucinano e mangiano nelle loro botteghe o in strada, a Xi’an abbiamo anche visto portare a spasso il proprio canarino! La guida ci ha spiegato che questa è anche un’abitudine dei pechinesi e in primavera, quando la temperatura aumenta, si portano in giro anche i grilli, tenuti come animaletti domestici con tanto di gabbietta in vimini!
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