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Xinjiang

Deserto del Taklamakan

Da Caterina,2018-05-31

Il Taklamakan è un deserto più grande in Cina, situato quasi interamente nella regione autonoma uigura dello Xinjiang in Cina. È soprannominato il ‘Mare della morte’. L'etimologia della parola Taklamakan è incerta; le due ipotesi più verosimili la ricollegano sia ad un'origine arabo-persiana che all'espressione strettamente uigura taqlar makan, che significa ‘luogo delle rovine’. Di forma ovoidale, questo deserto occupa una vasta conca geologica delimitata dal massiccio del Pamir e da quello del Tien Shan a nord e ad ovest, e dalla Catena del Kunlun e dall'altopiano del Tibet a sud. È situato ad ovest del deserto del Gobi. Con una lunghezza da ovest ad est di 1000 km, una larghezza da nord a sud di 500 km e una superficie di 270.000 km², è il 18° deserto più grande del mondo, nonostante tale piazzamento vari a seconda delle fonti.

 

 

Questo deserto molto antico, situato all'interno del vastissimo bacino del Tarim, presenta una notevole subsidenza tra la depressione di Turfan e i monti Kunlun e Karakorum, probabilmente formatasi nel corso dell'Oligocene. L'insieme poggia su spesse coltri sedimentarie - che possono raggiungere i 3300 m di spessore - formatesi nel corso del Pliocene e del Pleistocene. Questo importante affossamento ha permesso la formazione del fiume Tarim, lungo 2000 km e che si perde nel Lop Nor, immensa palude salmastra situata a sud di Turfan, la cui superficie diminuisce nel corso dei secoli. È proprio in questa regione che la Cina ha effettuato la maggior parte dei suoi test nucleari. Altri corsi d'acqua, come il Keriya, scendono dalla catena del Pamir, ad ovest, o del Kunlun, a sud-ovest. 15.000 anni fa, alla fine dell'ultima glaciazione, il Keriya attraversava il deserto fino a nord. Questa fase si protrasse fino al 4000 a.C., quando la sua portata iniziò a diminuire e le sue acque iniziarono a perdersi tra le sabbie. Il suo antico corso è delimitato dai tronchi degli alberi morti più o meno allineati tra le dune. Gli esploratori hanno trovato qui antiche città, come quella che è stata chiamata Jumbulak Kum, Le Sabbie tonde, lungo un antico letto del Keriya. Risalente al 500 a.C. circa, si trovava molto in profondità nel deserto. Attualmente, solo il fiume Hotan, situato più ad ovest, riesce ad attraversare il deserto.

 

Il clima del Taklamakan è continentale. È caratterizzato da precipitazioni estremamente scarse, che vanno dai 38 mm annui ad ovest agli appena 10 mm annui ad est. Durante il Miocene, con l'innalzamento dell'altopiano tibetano, i grandi cambiamenti nella circolazione atmosferica ad esso correlati mutarono profondamente i parametri del monsone e resero il bacino particolarmente secco. Le temperature estive sono elevate: possono raggiungere i 38 °C all'estremità orientale del deserto, e in luglio la temperatura media è di 25 °C. Gli inverni, al contrario, sono molto freddi, ed in gennaio si riscontrano temperature medie comprese tra i -9 e i -10 °C. Le temperature più basse possono facilmente raggiungere i -20 °C.

 

 

Il deserto del Taklamakan è delimitato a nord e a sud da una serie di città-oasi che costituivano i rami nord e sud della Via della seta tra le catene montuose circostanti e il corridoio del Gansu a est. Crediamo fermamente col passare del tempo, la gente sarà più capace di conquistare deserti e allo stesso tempo, fare pieno uso delle sue ricche risorse naturali per il beneficio dell'umanità.

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