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Arte Cinese
Riforme Comtemporanee e Scintilla Moderna
Nella metà del diciannovesimo secolo, la calligrafia subì un’importante svolta. Agli albori della dinastia Qing, due imperatori amavano lo stile regolare e morbido di Zhao Mengfu della dinastia Yaun e di Dong Qichang della dinastia Ming, e incoraggiavano gli studenti a imitarne lo stile. Così divenne di moda ricercare stili aggraziati e monotoni.
Inoltre, a quel tempo furono ritrovate delle inscrizioni in bronzo e in pietra, e letterati e studenti che iniziarono a studiarle ed elaborarono nuovi metodi per esprimere i loro sentimenti e le loro emozioni. Alcuni calligrafi copiarono gli antichi caratteri da queste iscrizioni. Più studiavano, e più si accorgevano dell’importanza dello sviluppo e del cambiameno della forma dei caratteri e della scrittura per esprimere il loro concetto di estetica e dimostrare la loro abilià creativa. I ritrovamenti fecero nascere una nuova corrente che copiava i caratteri antichi.
Questa corrente continuò anche nel tardo diciannovesimo secolo. Kang Youwei, un importante personaggio della moderna storia cinese, raccomandò di copiare lo stile delle tavolette delle iscrizioni in pietra della dinastia Wei Settentrionale. Comprò moltissime copie di riproduzioni di antiche iscrizioni, e le studiò. Nel 1899, scrisse un libro di 60.000 parole sulla calligrafia, per tentare di modernizzarla. Uscì vittorioso da quest’impresa, ma contrariamente ai suoi tentativi di riforme politiche che lo videro fallire.
La scrittura che Kang raccomandava era quella usata per le iscrizione nelle tombe e nelle iscrizioni della dinastia Wei Meridionale(386-534) ritrovate nelle province dello Shandong e dell’Henan. Le tavolette appartengono al genere comune, e molte iscrizione in roccia sono scritte o scolpite da contadino non molto educati. I disegni sono semplici e rudi, a volte i caratteri hanno tratti sbagliati. Per un periodo di tempo considerevole, queste iscrizioni furono ignorate dai calligrafi, ma Kang riteneva che questa scrittura svelasse la bellezza della forza e della stranezza.
Nel primo capitolo del suo libro, Kang spiega le ragioni che necessita un cambio nello stile calligrafico, ed il suo pensiero politico. Dice che, come la poitica, la calligrafia urge riforme. Ispirati dalle sue idee, molti calligrafi osarono abbandonare lo stile morbido, monotono e ripetitivo invocato dall’imperatore e dalle scuole, gli studenti iniziarono a studiare e copiare le tavolette Wei. Il movimento si diffuse rapidamente, e gli studenti iniziarono a prestare attenzione ai timbri su oggetti di bronzo o gusci di tartaruga, alle scritte ufficiali sulle tavolette antiche, ai caratteri arcaici su strisce di legno, bambù, roccie e seta. Lo stesso Kang mescolò la scrittura su pietra con gli stili Tang e Song di Ouyang Xun, Su Shi e Huang Tingjian, sviluppando uno stile personale con caratteri vicini e pieni di forza.
Kang Youwei ed altri callligrafi seguirono la via del riformismo nella quale ogni tipo di iscrizione o rotolo si incontravano, ma ognuno si era creato uno stile personale.
Yang Shuojing, uno scolaro e calligrafo della tarda dinastia Qing specializzato in iscrizioni su bronzo e pietra, sosteneva che gli stili dei rotoli e delle tavolette potevano essere congiunti e divenire perfetti. Usava il pennello lentamente, conferendo ad ogni carattere un personale vigore.
In tempi moderni, Lu Weizhao, un professore dell’Accademia delle Belle Arti dello Zhejiang, esperto di poesia, calligrafia e pittura, con una profonda conoscenza di storia, filosofia e musica, sviluppò un nuovo stile tra i timbri e gli scritti ufficiali. Usò anche i principi estetici della scrittura corsivo e della lingua corrente deformando o cambiando i disegni, ribellandosi all’eterno principio dei caratteri simmetrici e bilanciati. Questo stile manteneva le basi delle iscrizioni su bronzo e pietra, ma con movimenti più rapidi. Separa la parte sinistra e la parte destra dei caratteri dei timbri, una più piccola ed una più grande, lo spazio tra le linee orizzontali è stretto, quello per le linee verticali largo. In questo modo, l’intera opera è differente da quelle timbrate in antichità.
Un lavoro di Wu Shangjie nello stile della tavoletta di Cuanboazi della dinastia Jin, scritto nella lingua ufficiale in stampatello, non può dimostrare la grazia nelle iscrizioni in pietra delle tavolette meridionali, ma è semplice, precipitoso e pesante come quelli di 1.500 anni fa. Per produrre un effetto ancor più affascinante, aggiunge anche il corsivo.
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