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Abbigliamento

Una Silhouette delle Veste Tibetane

Da Cecilia,2013-12-16

L’antico Qinghai-Tibet altopiano è dove i Tibetani, l’etnia Moinba, l’Etnia Lhoba ecc. hanno vissuto per generazioni. L’imponente Himalaya e il selvaggio fiume Brahmaputra hanno sicuramente contribuito allo sviluppo dei loro vestiti coloratissimi e dei loro caratteri vivaci e decisi.

 

È difficile spiegare i custumi tibetani attraverso solo un paio di tipi di indumenti. Per molto tempo, per la vastità e la difficoltà di spostamento del Tibet, differenti indumenti sono nati in posti differenti, e spiegarli è più difficile di quanto ci si aspetti. Infatti gli abiti tibetani sono di differenti tipi, stili e colori.

 

Uno dei più tipici costumi tibetani è l’abito tibetano, molti diffusi tra persone di ogni età e di ambi i sessi. È un vestito lungo, senza nè tasche nè bottoni ma con orli. L’abito quotidiano maschile cade diritto ed è ornato con larghi orli bianchi. Per le feste, l’orlatura è colorata. Le vesti delle donne sono molto più colorate. Il materiale usato per gli orli è un tipo di lana colorata e ricamata. Soprattutto gli orli dei mandriani presentano assieme colori come il blu, il porpora, il rosso, l’arancione, e il beige formando una striscia multicolore. Le spalle, gli orli e i polsini delle vesti femminili sono solitamente decorate con strisce rosse, gialle, verdi e porposa di circa 10 cm. Usano spesso colori complementari, come rosse e verde, nero e bianco, giallo e porpora. A volte, intrecciano fili argentati e dorati tra i colori contrastanti. L’effetto di lucentezza e armonia degli abiti tibetani impressiona profondamente le persone.

 

In posto come la zona tibetana nella provincia dello Qinghai, o l’area Gannan nel Gansu, e TianZhu e Aba nel Sichuan, gli uomini usano pelli di leopardo come ornamenti. Si dice che questo derivi con la vita militare nel periodo del regno Tubo. A quel tempo, le pelli di tigre e di leopardo erano usate come ricompensa per i soldati coraggiosi, mentre code di volpe erano consegnate a codardi e disertori in segno di sdegno. Il clima tipico dell’altopiano è freddo al mattino e alla sera, ma caldo nel pomeriggio. Perciò sia donne che uomini tolgono la manica destra e se la legano al torace quando il clima diventa troppo caldo. In questo modo possono disperdere calore e regolare la temperatura corporea. In passato, gli uomini erano nudi sotto le vesti. Le loro braccia scure e forti mostrano la resistenza e il vigore delle persone dell’altopiano. Con il miglioramento delle qualità di vita e l’influenza delle città moderne gli uomini tibetani si sono abituati a indossare magliette bianche sotto le vesti durante le feste o gli incontri con gli esterni. Le donne indossano giacche decorate da vari tipi di fiori sopra le vesti che lasciano scoperta una spalla. Questo è un abbigliamento tibetano con cui siamo familiari.

 

Oltre all’abito tibetano, c’è un altro genere di veste tradizionale chiamata “Bangdan” a Lhasa, nel Rikase e nel vasto Kangba. È una specie di grembiule lungo, allacciato in vita che pende dal torace fino all’orlo della gonna. Il grembiule è cucito con tre separati pezzi verticali, e ogni pezzo ha delle strisce di colori diversi. Quelli in lana hanno strisce di larghezza diversa. Scarlatto, verde, blu, giallo limone, poprora e bianco sono alternati per formare il disegno. Il grembiule è colorato fantasiosamente, e ricorda la luce del sole.

 

Le acconciature tibetane contemplano le treccie o i capelli sciolti. Chi lavora i campi spesso fa due treccie, mentre chi lavora nei pascoli fa molte treccie. Parlando in generale, le donne tibetane spesso lasciano i capelli sciolti. Capelli lunghi e volti abbronzati, soppracciglia sottili, grandi occhi e nasi alti sono l’affascinate immagine delle donne dell’altopiano. Oggi giorno molti uomini tagliano corti a capelli, mentre in passato arrotolavano trecce sulla testa o decoravano i capelli con anelli d’avorio o di ossa di bue. L’antica semplicità di queste pettinature è simbolice del carattere tibetano.

 

Gli ornamenti sono una parte indispensabile degli abiti tibetani. L’incredibile varietà di accessori comprende quelli per orecchie, collo, torace e dita. I materiali preziosi usati variano dall’oro alla seta, passando per le perle, l’agata, la giada, l’agento, il turchese, lo smeraldo, il corallo, l’ambra ecc. Il più significativo è la “perla Ba”, un ornamento da testa di forma triangolare o arcuata. In passato i nobili usavano perle e gemme mentre le persone comuni indossavano corallo. È considerato un rituale importante che una ragazza indossa la prima volta una “perla Ba” perché significa che è cresciuta ed è pronta per il matrimonio. Molte collane, fili d’argento ecc. Ciò che i tibetano indossano al collo sono legati al Buddhismo. Inoltre tutti indossano una scatola-talismano buddhista, d’argento per contenere e proteggere l’immagine di un bodhisattva o di un buddha.

 

I tibetani legano alla vita pugnali d’argento, scatole per selce, e molti altri ornamenti d’argento, tra cui spadoni e uncini da vita sono due oggetti peculiari portati sia da uomini che da donne. Nell’antica storia, le spade tibetane variano da una lunghezza di un metro a quella di 40 cm, e a volte persino più corte. Un coltello o spada tibetano ha molteplici funzioni. Una spada lunga può essere usata per la protezione personale, e una spada corta per uccidere bovini o pecore, per spellarli e tagliare carne e verdure. Un piccolo coltello può essere usato a tavola. Oltre che particolarmente affilate, le spade tibetane sono anche uno squisito oggetto, con le loro forme delicate e flessuose. L’elsa è rivestita di zoccolo di bue, ossa di animali o legno compatto ed avvolta in un corpo di ferro o bronzo. Alcune sono adornate di ornamenti d’argento. I materiali usati per la guaina e il modo di fabbricazione sono incredibilmente raffinati. La guaina è in gran parte rivestita di rame o argento, e intagliata con disegni beneauguranti come dragoni, fenici, tigri, leoni e fiori. Alucne sono ricoperte da pelle di squalo e intarsiate con gemme prezione come turchese, corallo o agata. È una pratica comune intarsiare un pezzo di corno di yak sullo stinco del coltello.

 

Oltre alle spade da legare alla vita, alle donne della regione del Rikaze piace indossare spadoni da vita solitamente in bronzo o argento. La forma di questi spadoni da legare al girovita è piatta e lunga, terminante da ambe le parti a forma di ruyi (un ornamento a forma di S, solitamente in giada, portatore di buona sorte) o a formi di ruyi in diamante. Non importa quale sia la forma, c’è un anello sotto lo spadone, non solo ornamentale ma usato anche per appenderci le cose. La forma dello spadone da vita non presenta solo motivi decorativi risalenti al buddhismo tibetano, come bottiglie del tesoro, ruote e cervi, ma anche decorazioni tipiche Han, come la fenice, il leone ed il dragone. Oltre a queste, c’è un motivo decorativo chiamato “quattro fratelli che vanno molto d’accordo” che ha origine da una favola popolare tibetana. Nell’antichità elefanti, leoni, conigli e uccellini non riuscivano a trovare frutta sufficiente per nutrirsi per colpa di un clima crudele, si unirono per lavorare duramente e riuscirono ad ottenere abbastanza cibo. Il raccolto che ottennerò non fu solo materiale ma anche spirituale. Le rappresentazioni degli animali che lavorano assieme ci suggeriscono che anche gli uomini dovrebbero collaborare e convivere pacificamente. 

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