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Abbigliamento
Vesti Reali alle Cerimonie
Il Mianfu e l’abito del dragone sono tipiche vesti degli imperatori cinesi. Sono un microcosmo che simboleggia l’originale estetica e il concetto di universo in Cina.
Nella storia cinese c’è un racconto “Indossando una veste gialla” che risale al 959 d.C. Racconta che un anno, dopo un giovane imperatore salì al trono dopo la morte di suo padre, il vecchio imperatore, un generale fu vestito con la veste gialla dai suoi sostenitori e fatto imperatore. Questo fu l’inizio della Dinastia Song. Ma perché la veste gialla rappresenta l’imperatore? Tutto ebbe inizio con la Dinastia Han.
Le teorie cinesi dello Yin e delle Yang e dei Cinque Elementi cercano di spiegare l’interdipendenza e le vicendevoli reazioni dell’oro, il legno, l’acqua, il fuoco e la terra. Il bianco rappresenta l’oro, il verde il legno, il nero l’acqua, il rosso il fuoco, il giallo la terra. Durante la Dinastia Zhou il rosso era considerato il coloro più nobile per le vesti, ma con la Dinastia Qin(221 a.C. -206 d.C.) il nero fu considerato il colore più nobile. Tutti i funzionari dovevano indossare il più possibile vesti nere. Quando la Dinastia Han prese il posto di quella Qin il giallo divenne il colore più nobile, preferito dall’imperatore di allora. Durante la Dinastia Tang si decise che nessuno, a parte l’imperatore, aveva il diritto di indossare abiti gialli. Questa legge durò fino alla caduta dei Qing. Si dice che quando undicenne Pu Yi(1906-1967), l’ultimo imperatore, vide un suo cugino di otto anni indossare un abito foderato di seta gialla, lo aggrappò per la manica e gli dicesse: “come osi usare il giallo!”. L’importanze del colore giallo, apparentemente, era maggiore di quella dei legami di sangue.
Nell’antica società cinese, era rigidamente specificato chi dovesse indossare che abito in che situazione. L’abito che indossava l’imperatore nelle occasioni importanti aveva un nome: Mianfu.
Mianfu è un insieme di abiti che includevano il mianguan, una corona con una tavoletta che pende in avanti, come se l’imperatore si inchinasse al cospetto dei suoi sudditi con rispetto ed interesse. Fili di perle appesi sul davanti e sul dietro, solitamente dodici fili, ma potevano essere anche nove, sette, cinque o tre a seconda dell’importanza delle occasioni e della differenza di rango. Le collane di giada intrecciate con fili di seta, da nove a dodici. Per fissare la corona alla testa venivano usate delle forcine, e due sottili collane attaccate alle orecchie, per ricordare a chi indossa la corona di ascoltare con discrezione. Questo, come la tovoletta sulla corona, ha un importante significato politico simbolico.
Le vesti superiori dell’imperatore sono solitamente nere, mentre le vesti inferiori sono cremisi. Questo simboleggia l’ordine dell’universo, che non deve mai essere scordarto o confuso. Il dragone è la figura dominante ricamata sugli abiti dell’impratore, anche se ci sono altri 12 tipi di disegni che possono essere raffigurati, compresi animali mitici o scene paesaggistiche con cielo e luna. Questi disegni sono concessi anche ai nobili, ma differiscono in complessità a seconda del rango e dell’importanza del’occasione.
Un Mianfu con vesti inferiori e superiori è legato con una cintura, dalla cui parte inferiore pendono delle decorazioni chiamate “Bixi” o copriginocchi. Questo oggetto decorativo deriva da tempi in cui gli uomini indossavano pelli di animali, ed era usato per coprire i genitali. Rimase un indumento usato per moltissimo tempo, divenendo una parte fondamentale degli abiti cerimoniali. Successivamente divenne il simbolo di protezione per la dignità reale. Il Bixi del’imperatore è puro rosso.
Le scarpe da indossare con il Mianfu erano fatte di seta con un doppio strato di suola in legno. Ne esistono altri modelli in lino o pelle di animale, e il materiale delle suole varia a seconda delle stagioni. A seconda dell’importanza delle occasioni l’imperatore indossa scarpe rosse, bianche o nere.
La parte più importante e significativa del vestiaro dell’imperatore è il ricamo del dragone. Nelle Dinastie Ming e Qing le vesti dovevano avere nove dragoni ricamati, sul davanti, sul dietro, su entrambe le spalle, sulle due maniche e nel risvolto del davanti, per mostrare l’importanza conferita all’imperatore dagli dei.
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