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Racconti per Cina Viaggio
La Mia Avventura in Cina
La mia avventura con la Cina nasce sei anni fa, quando ho deciso di iniziare a studiare la lingua cinese.
Un’idea nata un po’ per caso, devo ammetterlo, un po’ perché mi piace studiare le lingue e un po’ perché volevo conoscere una cultura nuova, un mondo completamente diverso dal mio.
Ho studiato quattro anni privatamente cinese, fino a quando un giorno un’associazione di scambi culturali contattò la mia famiglia per sapere se era disponibile ad ospitare un ragazzo straniero.
Da dove veniva questo ragazzo? Incredibilmente proprio dalla Cina. La mia avventura, e anche quella della mia famiglia, trovava un contatto diretto proprio adesso.
Dopo un anno passato qui ritornò in Cina, per poi ritornare ed incominciare l’università in Italia, vicino a Milano, dove studia tutt’ora.
Allo stesso modo anche io ho iniziato l’università, dopo aver abbandonato lo studio della lingua cinese, ma senza perdere l’interesse per questo mondo, tanto che quasi ogni giorno cercavo le varie offerte di voli, offerte di viaggi, oppure provavo a convincere mamma a prendere il primo aereo possibile per partire.
Proprio grazie all’università però mi si è aperto un mondo. Obbligatorio per il secondo anno gli studenti devono svolgere il tirocinio, quindi mi sono messa anche io a cercare, tra le varie aziende presenti nella lista dell’università, una dove poter andare a svolgere questa attività. Scorrendo le varie pagine i miei occhi hanno incontrato una parola chiave: CINA.
Non ci potevo credere, e in meno di un minuto avevo già inviato una email per chiedere, proprio a questa azienda turistica, se era possibile fare il tirocinio università presso di loro.
La riposta non tardò ad arrivare e Anna, quella che poi sarà diventata la mia tutor, mi ha risposto affermativamente che era possibile.
L’agenzia in questione era proprio Cina Viaggio, responsabile anche del mio viaggio organizzato e delle attività che avrei dovuto svolgere una volta arrivata a Pechino.
Ancora non ci potevo credere, stava succedendo veramente. Si stava realizzando il mio sogno. Sarei partita per la Cina.
Data di partenza: 21 ottobre 2017.
Dopo varie peripezie tra aeroporto (che ha lasciato la mia valigia a Francoforte) e i vari controlli, sono finalmente arrivata in Cina.
All’uscita mi aspettava una ragazza che, parlando in italiano, mi ha accompagnata fino al mio hotel, mi ha aiutata con il check in e mi sono sistemata per la notte.
La mattina seguente mi sarei dovuta presentare all’agenzia CITS di Pechino, dove avrei iniziato a svolgere il tirocinio per l’università.
Inutile dire che girare per Pechino è assurdo, bisogna stare attenti a dove metti i piedi, alle varie segnaletiche e, cosa più importante, bisogna stare attenti quando si attraversa le strisce pedonali, non interessa a nessuno se stai passando tu, se una macchina arriva ti devi fermare e basta.
Le prime due cose che ho notato arrivando qui sono state: i cinesi che non parlano inglese e le dimensioni assurde di questa città. Se dovessi usare una parola per descrivere Pechino sarebbe senza alcun dubbio “enorme”.
A parte questo sonoa arrivata all’agenzia e sono stata subito accolta calorosamente e mi sono trovata immediatamente bene, con tutti.
Anna si è anche preoccupata del fatto che la mia valigia non fosse arrivata e si è presa l’incarico di chiamare lei stessa all’aeroporto e di fare in modo che mi arrivasse in giornata.
Come inizio avventura non era stata niente male.
Passata la prima settimana di tirocinio (compresa di viaggi in metropolitana e cibi cinesi a pranzo e a cena), è arrivato il week end e ho iniziato le visite che mi erano state organizzate.
Prima giornata: la Grande Muraglia, la Via Sacra e il Parco Olimpico.
Alle 8:30, come da programma la mia guida (parlava italiano) è venuta a prendermi in hotel e, dopo un’oretta di macchina, siamo arrivate a destinazione. Davanti a noi si presentava questa meraviglia, inutile dire che sono rimasta a bocca aperta. Abbiamo iniziato a salire e abbiamo passato gran parte della mattinata li, fino a quando i miei polmoni non abituati mi hanno detto “è ora di scendere”.
Subito dopo la salita siamo andate a pranzo, organizzato con un buffet, e poi siamo ripartite verso la Via Sacra, dove ci sono le Tombe degli Imperatori della Dinastia Ming.
La guida è stata molto brava, anche se il suo italiano non era perfetto si è fatta capire molto e mi ha spiegato tutta la storia, compresa quella che riguardava ogni signola statua della Via Sacra. Un posto che merita di essere visto.
Subito dopo essere stati qui, con la macchina abbiamo attraversato la periferia e siamo tornati in centro, dove siamo andati a vedere il Parco Olimpico, zona in cui si sono tenute la Cerimonia di Apertura delle Olimpiadi e dove è stata accesa la Fiaccola.
Abbiamo fatto un giro con il trenino che si trova all’ingresso e abbiamo così visto la grandissima struttura che è stata realizzata nel 2008, proprio per le Olimpiadi.
La giornata si è conclusa nel pomeriggio, quando sono stata riaccompagnata in hotel.
Il giorno seguente la sveglia era impostata per le 9:00, ora in cui la mia guida mi aspettava all’hotel. Siamo partiti e ci siamo diretti a Piazza Tiananmen dove, dopo una lunga fila per passare i controlli, abbiamo fatto il giro. Abbiamo visto dall’esterno il Museo Nazionale, il Mausoleo dove è presente il corpo imbalsamato del Presidente Mao e la vecchia Torre di Guardia. Dopo aver fatto tutto il giro della piazza siamo andate alla Città Proibita. Anche qui spendo solo una parola: magnifica. Abbiamo percorso tutti i siti aperti di questo Palazzo Imperiale e ci siamo gustate ogni singolo particolare di questa residenza, dai colori smaltati alla storia del tappeto di marmo fatto costruire per l’Imperatore.
Un consiglio: se volete fotografare qualche stanza, di quelle aperte, preparatevi a sgomitare con i turisti cinesi lì presenti. Saranno piazzati davanti all’unico spiraglio per vedere la stranza e spintoneranno per arrivarci, è tutto nella norma.
Abbiamo quindi passato la mattinata li e, arrivata l’ora di pranzo, come da programma siamo andate a mangiare.
Alla fine del pranzo il nostro viaggio è ricominciato, direzione: Palazzo d’Estate.
Dopo circa mezz’oretta di strada l’autista ha lasciato me e la guida all’entrata del Palazzo d’Estate, la residenza estiva dell’Imperatrice.
Dopo aver passato i controlli (in tutti i sit è come quella che si passa in aeroporto, compresa la metropolitana) siamo entrate in questa meravigliosa residenza e io, personalmente, sono rimasta senza parole. La guida mi ha spiegato il perché di questa residenza, la funzione di molte delle stanze lì presenti e l’organizzazione di ogni singolo elemento presente al suo interno. La storia è stata spiegata bene e dopo aver scattato parecchie foto, abbiamo fatto un giro per il sentiero che costeggia il grande lago al centro della residenza.
Lasciare questo posto dopo quasi due ore, alla fine della visita, è stato orribile, sarei rimasta volentieri a godermi ancora un po’ di quella bellezza.
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